lunedì 25 novembre 2013

Da tanto lo sappiamo e adesso?


cosa succedera' adesso?


Violenza non ha sesso
Ferma la bastarda
Ho trovato l'ultimo pezzo mancante del puzzle!


...ecco! cosi sono arrivata a “capolinea" :) ed oltre non si può più andare.


Ho finito di completare il mio puzzle; l'ultimo pezzo mancante l’ho trovato il 5 ottobre 2013, perché quel giorno, di nuovo, sono stata bloccata per aver detto la verità sulle donne e madri.

Questa volta mi ha bloccato Joumana Haddad, persona pubblica, conosciuta in diversi paesi, compreso l’Italia, poetessa, scrittrice, attivista politica e femminista moderna, a quanto pare una di quelle " moderne" che capiscono anche gli uomini.

Ero la suo amica virtuale, e all’inizio, spesso, commentavo i suoi post sulla sua bacheca privata.

Mi ha anche fatto i complimenti, in un messaggio privato, per la mia pagina “Violenza no ha sesso” …..ma ! si , c’è “un ma” perché non ha previsto, che io sappia tutto quello, che lei non sa ancora o fa finta di non saperlo.

Qualcosa non mi era chiaro in tutto quello che leggevo sulla bacheca di Joumana, e allora ho deciso di scoprire da che parte sta veramente Joumana e cosi ho cominciato a provocarla con i miei commenti e link per poterlo scoprire.

Ecco, e proprio quel giorno l'ultimo pezzo mancante salto' fuori. Lasciando i commenti sotto il suo ultimo post ho trovato questo commento, di una sua fan, che si rivolgeva a me e mi diceva questo:
... " Siamo stanchi di ciò che ci scrivi sulle donne .. "
Ma i link, che ho messo nei miei commenti,  dicevano solo la verità triste e tragica su noi donne e madri, ed  io ho risposto così :
.. " E io invece sono già stanca dei vostri commenti che non fanno altro che accusare di violenza solo gli uomini, gli unici di tutti i mali di questo mondo ..". Poi ho ancora una volta detto che " la violenza non ha sesso", e se veramente e seriamente vogliamo eliminare la violenza nelle nostre società , dobbiamo allora conoscere la verità anche sulle donne ... "
Una persona pubblica, come lei, che blocca una come me solo perché i link che mettevo erano scomodi per le donne, allora per me non può essere altro che la sostenitrice della violenza femminile sui bambini, perché’ altrimenti come si fa ad eliminarla? Se non se ne parla? Se non ne parliamo, allora significa che il problema non esiste. 



I BAMBINI HANNO BISOGNO DI MADRI E PADRI EMOTIVAMENTE EQUILLIBRATI.


PER POTER SPEZZARE FINALMENTE QUESTO CIRCOLO VIZIOSO!

venerdì 18 ottobre 2013

Il pedofilo non e' un mostro, allora chi e'?

Il pedofilo non è un mostro, è piuttosto lui stesso una vittima: un povero essere umano che, in chi si occupa di lui, suscita una grande compassione. E’ una persona che nella sua prima infanzia non ha ricevuto cure amorevoli dai genitori, i quali, per ragioni diverse (morti, separazioni, estrema povertà, dissidi familiari, disorientamenti dovuti ad emigrazione o immigrazione), non sono stati in grado di rispondere ai bisogni del proprio piccolo/piccola nei suoi aspetti di base, che noi psicologi chiamiamo aspetti sensoriali ( cioè dei cinque sensi: tattili, visivi, uditivi etc.). Sono quei bisogni che ogni madre riconosce nel neonato accudendolo. La non risposta a tali bisogni primari produce conseguenze gravissime nella vita adulta.
Solo, infatti, se c’è stato un ”buon ambiente” creato da una madre non perfetta ma “sufficientemente buona”, il neonato può iniziare la tappa fondamentale del suo sviluppo, quella che lo psicoanalista Eugenio Gaddini ha definito “organizzazione mentale di base”. Tutto quello che succede poi nello sviluppo è importante, ma questa organizzazione ha la stessa importanza delle fondamenta per una casa. Alla nascita il neonato è fisiologicamente assemblato (ciò avviene nella vita fetale), ma psichicamente è ancora costituito da parti sconnesse che devono essere organizzate, integrate, dall’amore di una persona che si prende cura di lui.
Qualche volta (non sempre) il futuro pedofilo ha subito nell’infanzia anche qualcosa di peggio: una violenza sessuale. Se alla mancanza di un buon ambiente, già da sola premessa di una psicosi, si aggiunge questa terribile esperienza, si può capire come alla sua struttura psichica sia stato impedito di costruirsi . 
Ecclesiastici autorevoli, purtroppo digiuni di psicologia, hanno messo in connessione la pedofilia con l’omosessualità. Come s’è detto sopra, il pedofilo ha sofferenze strutturali di base che non hanno niente a che vedere con le problematiche di tipo omosessuale. Oltre a tutto, le statistiche ci dicono che il numero dei maschi pedofili è maggiore di quello delle donne, ma che tanto gli uni che le altre seducono bambini e bambine.
Nessuno nasce un mostro ma lo diventa, quindi della famiglia si deve parlare e discutere come guarirla e come fare la prevenzione della salute mentale.


I bambini per non diventare mostri hanno bisogno di crescere con genitori emotivamente equillibrati. 



mercoledì 2 ottobre 2013

Il diritto dei bambini di avere 2 genitori emotivamente equilibrati.

Questo testo dovrebbe far riflettere tutti gli adulti di tutte le societa' ! Difficilmente accettabile, lo so, ma per il bene dei bambini, uno sforzo gli adulti dovrebbero fare, vero?
Daniel Mackler ha lavorato per un periodo di 10 anni come lo psicoterapeuta e i suoi studi, il suo lavoro, la sua storia personale, le storie dei suoi pazienti, dei pazienti dei colleghi di lavoro l'hanno portato a questa conclusione - psicologia controcorrente

UNDICI [adesso dodici] situazioni in cui non si dovrebbe procreare.

1) Non siete del tutto consapevoli dei vostri problemi d’infanzia.
Se non siete consapevoli, questo significa che continuate a reprimere i traumi irrisolti. Noi tutti abbiamo una coazione di “acting out” - [un meccanismo di difesa] nostri traumi repressi sui nostri cari, e in particolare sui nostri vulnerabili e bisognosi bambini - perché loro non sono in grado ne’ di difendersi ne’ di scappare da tutto questo. Quindi non essendo consapevoli abuserete di vostri figli in qualche modo. E questo non va bene.

2) Sentite che vi manca qualcosa nella vostra vita.
Questo e’ un mito che i bambini rendono la vita dei genitori completa. Se la vostra vita vi sembra incompleta senza figli ,allora, il vostro compito è quello di trovare un modo per renderla completa PRIMA di procreare. La vita diventa completata con il superamento dei propri traumi e non con mettere al mondo nuovi e perfetti esseri umani aggiungendoli alla vita degli adulti che sono ancora traumatizzati. Non si dovrebbe mettere al mondo bambini per soddisfare i VOSTRI bisogni. Questo e’ il vostro lavoro, siete voi che dovete soddisfare i loro bisogni e dedicarvi a questo fine. Non il contrario.

3) Siete soli e avete bisogno di amore.
Nessun bambino merita di avere un genitore che si sente solo ed e’ bisognoso. Il vostro bambino non vi amerà. Questo è un mito. Il vostro bambino ha bisogno di voi - e ha bisogno di voi disperatamente - e se pensate che vostro figlio vi ama, allora, insieme con la maggior parte della nostra cultura, avete confuso l’amore con il bisogno. Quindi, se avete bisogno dei vostri figli per essere amati da loro, i vostri bambini molto presto capteranno questo con le loro antenne emotive ed adatteranno i loro comportamento per amarvi veramente.. ma questo sarà devastante e perverso per il loro sviluppo emotivo. Imparate ad amare voi stessi prima di avere figli.

4) Vi sentite fuori dal normale, convenzionale schema della genitorialità.
Sì, e questo schema è Malato! Se sei fuori da questo schema allora hai MOLTE piu’ possibilita’di diventare sano. E piu’ sano diventi, più in modo naturale contribuirai a questo mondo, e contribuirai in modo reale e profondo ed onesto e spontaneo. Ed il nostro mondo ha bisogno del tuo contributo.

5) Siete single.
Un genitore solo non e’ in grado di far crescere, in realta’, un figlio emotivamente sano. E’ gia’ abbastanza difficile per i due genitori. E’ abbastanza difficile per quattro! Se pensi di poterlo fare da solo allora non hai l’idea delle dimensioni dei bisogni emotivi veri e profondi del bambino. E questo perché non hai affrontato in fondo i dolorosi limiti ed abbandoni della tua propria infanzia. E questo non è colpa di tuo figlio.

6) I rapporti con i tuoi genitori sono molto stretti.
Se i tuoi rapporti con i tuoi genitori sono ancora molto stretti allora questo fa pensare che non sei ancora riuscito ad evolvere dal sistema familiare - il che significa diventare una persona indipendente. Se non sei riuscito ad evolvere dal sistema familiare, non sarai mai in grado di conoscere bene i limiti dei propri traumi repressi, e tanto meno essere in grado di risolverli. Così li scaricherai [acting-out] sul tuo figlio. E i tuoi genitori ti ameranno per questo, perché cosi non dovranno affrontare i problemi che hanno creato a te.

7) Sai di dover assumere qualcuno che ti aiuti nel crescere tuo figlio.
Nessun bambino merita di essere cresciuto da persone estranee. Se non hai tempo, condizioni ed energie e non sei motivato a dedicarti completamente alla crescita del tuo figlio, allora porterai tuo bambino in un mondo deprivato. Abbandonerai almeno in parte tuo figlio - ed il tuo dovere verso il figlio di essere presente - prima ancora della sua nascita. Radicalmente ingiusto.

8) Sei rimasta incinte senza volerlo.
Questo è un terribile peso da affrontare per la psiche del bambino . Questo e’ un chiaro segno che tuo figlio non è stato concepito con amore, cure e desiderio. E 'un segno che sottovaluti dall’inizio della sua vita di tuo figlio - e continuerai a farlo. Lo lascerai con una terribile eredità. E nel suo profondo lui lo sapra’.

9) se bevei alcool, usi droghe, fumi o prendi antidepressivi.
Assunzione di queste sostanze è un segno che si ha un disperato bisogno di abbandonare le parti di se stesso - e quindi non sei una persona completa. E anche abbandonando l’assunzione di queste sostanze, ci vogliono anni di un lavoro interiore incredibilmente faticoso per una personai per diventare e sentirsi completo. Nessun bambino merita di avere i genitori che non si sentono completi, perché, per estensione, anche essi abbandoneranno il figlio. E la gente poi si chiede perche’ i genitori violenti generano i figli violenti (Dimenticate la genetica!.)

10) Se tu e il tuo partner non siete consapevoli il vostro rapporto sara’ tossico - inquinato da proiezioni, fantasie e inconsci compromessi della verita’.
Tuo figlio merita il meglio e l’ambiente parzialmente tossico non lo e’. Tuo figlio ha bisogno di crescere nell’ambiente dove i suoi genitori vivono in una completa sincronia emotiva con i sacri scopi - e con l’estensione di ciascuno. Se non vivrai in sintonia con il tuo partner il tuo figlio soffrira’. E la colpa sara’ vostra, perche’ voi avete deciso di farlo nascere. Dopo tutto, non e’ stato vostro figlio a chiedervi di nascere.

11) Tu e il tuo partner non siete entrambi convinti CENTO PER CENTO nel profondo della vostra anima di desiderare un bambino.
Se ci sono dei dubbi sull’ avere figli, non metterli al mondo! Ci sono milioni di altri modi per voi di contribuire a questo travagliato, sovrappopolato mondo del quale si sfruttano le risorse senza dover procreare. E spesso questi altri modi sono molto più preziosi. Ma il percorso principale da fare e’ quella di fare da genitore a se stessi. Questa è il percorso piu’ difficile da fare. Questo è il cammino spirituale.

12) Il nostro mondo rimane ecologicamente malato, chimicamente tossico e numericamente sovrappopolato con la gente. [aggiunto nel 2013].
In poche parole: il nostro mondo malato, sovraffollato in modo incontrollabile, non e' il posto per avere bambini perfetti. Posso sostenre le nascite di nuovi bambini nel mondo, solo quando quando sarro' fermamente convinto che l'umanità ha profondamente cambiato il suo corso in una direzione sana. E finora non vedo alcuna prova di questo. In effetti, sono fermamente convinto che l'umanità sta costruendo con slancio la distruzione del nostro pianeta come vedimao e e rende questo mondo ancora meno adatto per arrivo di nuovi bambini.

di Daniel Mackler.

Omosessualità e adozioni.

Ma con quale diritto gli eterosessuali si esprimono in questa materia?
Loro che non sono stati capaci, da secoli, di crescere i figli emotivamente equilibrati.
Loro che hanno rovinato la psiche dei propri figli.
Loro che hanno cresciuto i figli con la violenza fisica, psicologica, verbale ed abusi sessuali.

Questi eterosessuali si attribuiscono, da soli, i meriti che non hanno, e la qualità superiore per poter svolgere il ruolo del genitore ritenendo gli omossessuali non adatti a tale ruolo. Caspita! Che arroganza! Che presunzione!

Voi eterosessuali non avete ancora niente da insegnare agli omossessuali per quanto riguarda la genitorialità, perché voi per primi non ne sapete niente cosa significa essere un genitore, di cosa ha bisogno un figlio.

Prima, voi eterosessuali, dovete imparare cosa un genitore deve dare al figlio perché’ ancora non lo sapete; non sapete neanche che il bambino ha una cosa che si chiama “cervello” e cosa succede la dentro e in tutto il suo corpo quando cresce con i genitori eterosessuali ignoranti e violenti, che non lo capiscono, e non capiscono e non soddisfano i suoi bisogni emotivi.

Prima, voi eterosessuali, dovete capire voi stessi e rispondervi a queste domande:
  • perché siete violenti con i vs. figli,
  • perche' vi manca EMPATIA 
  • perché’ i vostri antenati erano violenti con i propri figli, 
  • perche' a  loro mancava EMPATIA
Prima, voi eterosessuali, dovete diventare consapevoli dei vostri problemi, dovete smettere di dire che siete normali e ringraziate i genitori che vi hanno cresciuti con le botte che vi hanno fatto solo bene.

Come siete normali, voi eterosessuali, lo vediamo ogni giorno, le nostre società rispecchiano benissimo questa vostra normalità eterosessuale.

Leggete questo libro, se ne avete voglia per capire, perché gli eterosessuali vogliono adottare i bambini degli altri.

Siete voi, eterosessuali, che formate queste società malate. Siete voi eterosessuali che governate questo mondo violento e malato e voi, vedendo e sapendo tutto questo, volete dare le lezioni agli omosessuali?

Voi eterosessuali volete decidere per loro? Cercate di guardare i vostri problemi e imparate prima a gestire le vs. relazioni eterosessuali, imparate ad educare e crescere i vs. figli senza violenza ed a separarvi e divorziarvi come si deve e non usare i figli come arma, come oggetti da sbattere a vs. piacimento un po’ a casa di uno e un po’ a casa dell’atro.

Concentratevi sui vs. problemi ed impegnatevi a cambiare e non rompete le palle agli omossessuali che può darsi potrebbero risultare più sani di mente di voi eterosessuali.

I bambini non hanno bisogno di 2 genitori eterosessuali per forza,  ma di 2 persone, anzi, ne basta anche 1, ma emotivamente equilibrata, non violenta, che ama se stessa e non ha bisogno di essere amata dal figlio, perché i figli nascono non per dare ma per ricevere l’amore dagli adulti, non sono la medicina per i vostri dolori; quanti di voi eterosessuali sa questo "piccolo" particolare?.

Le ideologie inventano gli esseri umani cresciuti in famiglie, culture e società malate.
Sono le famiglie a formare la società e non vice versa.
Di famiglie si deve parlare, come cambiarle e guarirle e non d’ideologie malate e di adozioni omossessuali. Meglio un genitore omossessuale che rimanere in un istituto o in una famiglia eterosessuale malata e violenta.

Prima, voi eterosessuali, dovete spezzare questo circolo vizioso e poi potete dare lezioni agli omossessuali.

mercoledì 18 settembre 2013

"Datemi madri diverse, e vi darò un mondo diverso" - Sant'Agostino

non scrivo niente vi riporto solo i commenti di donne e madri e poi pensate e ditemi se lui non aveva ragione?

Come possibile che lui l'aveva gia' capito a quei tempi e con il coraggio lo diceva e noi nel XXI secolo stiamo zitti?

Inventiamo filosofie strane, illogiche, contorte senza senso  per spiegare a se stessi e al mondo intero perche' questo mondo e' cosi malato! Diamo la colpa a tutto e a tutti tranne a queste santi madri!

Smettete di scrivere i lunghi ed incomprensibili testi che non capite neanche voi stessi. Smettete di fare i discorsi lunghi e noiosi sul femmicidio dicendo che i problemi sono complessi!

Tutto e' semplice ma manca il coraggio!

Quanta rabbia! 
Ho voglia di urlare basta! con questa ignoranza! questa ignoranza mi sta opprimendo e soffocando!

Solo qualche esempio di queste donne e madri violente ed ignoranti che seguono la pagina che ha raccolto quasi 340.000 simpatizzanti! Su una pagina cosi non si dovrebbe legge commenti di questo genere!

E questi commenti li trovate sotto questa foto sulla pagina NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE.

Ecco vi riporto qualche commento solo delle donne e madri! 
 ma in giro ne sentiamo tante di questo tipo e lo dicono le donne, le madri!:
  • Sempre colpa dei genitori e soprattutto della madre?! Ma va va!!! Adesso non si può dare più manco un schiaffo a un figlio perché c'è il rischio che diventa un violento con le donne in futuro?! Mah!!!!!
  • Ho visto mamme non schiaffeggiare i figli e poi essere schiaffeggiate da loro!!!!!! Io ne ho presi di schiaffi ma sono venuta su bene e anche i miei figli li hanno presi e sono meglio dei figli della mia amica!
  • Nn sono d' accordo, anche io le ho prese da mia madre quando ero piccola, e le ha prese quando serviva anche mia sorella che ha otto anni meno di me. E ora che sono adulta ringrazio mia madre x quegli sberloni . Siamo cresciute bene , con sani principi ed educate .
  • Ma che stronzata è mai questa?! Mah..
E voi uomini, maschi!  cosa aspettate ancora? perche' continuate a sostenere campagne contro la violenza sulle donne e non quelle sui bambini? Dove sono le vostre palle?

E per gli uomini aggiungo ancora questo, dopo aver letto un commento di un padre separato sotto questa mia foto che c'e' qui.
Sono contro la censura ma l'ignoranza, come la tua [rispondo a questo padre] e di tanti altri, dovrebbe essere censurata perche' altrimenti non se ne esce mai da questo casino, dall'ignoranza e dalla violenza. Noi persone illuminate siamo invisibili, e quello che diciamo noi, da anni ed anni, non si sente, perche' siamo troppo pochi. Si sente parlare solo le persone, che non sanno niente, che sono ignoranti in materia, che non leggono, anzi NON VOGLIONO proprio, non vogliono leggere per capire il perche' di tutto questo casino nel mondo! - basta sono stanca di voi e di tutti gli uomini come te.... non vi meritate altro, vi meritate proprio queste leggi femministe anzi, sarei per quelle ancora piu' severe ! vi chiuderei la bocca per fermare la vostra ignoranza per dare spazio alla consapevolezza, conoscenza ed il sapere delle persone illuminate, altrimenti l'ignoranza e la violenza continueranno per sempre a regnare se le vostre bocche saranno e rimarranno sempre aperta!

giovedì 5 settembre 2013

Uomini, dovete cominciare a parlare e raccontare le vostre storie!

tragiche e tristi delle vostre infanzie, cresciuti con madri violente ed abusive altrimenti i bambini di oggi e quelli di domani continueranno a soffrire come avete sofferto voi.

Cerchiamo assieme di aiutare questi bambini e risparmiare loro quella vs. sofferenza e rendere la loro infanzia diversa da quell’inferno in cui siete cresciuti voi!

Siamo nel XXI secolo quindi cosa stiamo aspettando ancora? Quest’orribile circolo vizioso di violenza sui bambini deve essere spezzato e lo dobbiamo fare noi, persone consapevoli ed illuminate. Questo e’ il nostro dovere!

Lo so, siamo ancora pochi, ma penso abbastanza, per unirci assieme e tirare un urlo: BASTA! le madri non sono sante, le madri sono violente, terribilmente violente!

Tutti siamo cresciuti nelle mani femminili, anche voi maschi! Oggi tocca a voi di parlare e raccontare le vostre storie e anche se non state ancora bene, lo dovete fare!

Vi ricordate come vi sentivate da piccoli quando dovevate sopportare le vostre madri violente ed abusive ed il vostro padre assente e non disposto a proteggervi e magari consenziente?

I bambini di oggi sono nella stessa identica situazione, e lo saranno anche quelli che nasceranno in futuro se voi, uomini abusati dalle vostre madri, non vi deciderete a parlare e raccontare le vostre storie.

Questi poveri bambini gia' nati nelle famiglie malate dovranno continuare a subire in silenzio tutta questa violenza e abusi, che voi stessi avete subito da piccoli, e ancora oggi ne soffrite le conseguenze e non riuscite ad elaborare tutti quei traumi delle vostre infanzie nonostante siano passati tantissimi anni.

Se non vi organizzate e non cominciate a parlate delle atrocità subite dalle donne/madri io vi dico, che non siete diversi dai vostri padri, che non vi hanno protetto quando eravate piccoli. Scusate ma io la penso cosi.

Da 6 anni continuo a leggere i commenti degli uomini, in italiano, polacco, inglese e svedese e poi nella lunga vita ho sentito tante, troppe storie di infanzie con madri violente e adesso sento che ne ho abbastanza.

Le vs. storie potete, raccontare in breve sul mio blog.

martedì 27 agosto 2013

I bambini hanno una cosa che si chiama - cervello.

Quanti genitori lo sanno? e quanti sono interessati a sapere cosa succede nel cervello dei loro figli sottoposti a violenze varie quotidiane:
  • ceffoni
  • sculacciate 
  • urla
  • punizioni
  • abbandoni
  • violenza psicologica
  • abusi sessuali, 
  • quando i genitori litigano,
  • quando si separano e litigano e non riescono a pensare al bene dei figli.
.."Il primo studio ha rivelato che quando i bambini sono esposti alla violenza in famiglia, il loro cervello diventa sempre più "sintonizzato" sull'elaborazione di possibili fonti di pericolo, rivelando lo stesso schema di attività cerebrale osservato nei soldati esposti in un combattimento.

"Per questi bambini il miglioramento della reattività di fronte a segnali di una minaccia significativa dal punto di vista biologico, come per esempio la rabbia, può rappresentare una risposta adattativa nel breve periodo, aiutando a tenerli fuori pericolo", ha spiegato Eamon McCrory dello University College di Londra, che ha diretto lo studio. "Tuttavia, può anche costituire un fattore di rischio neurobiologico aumentando in seguito la loro vulnerabilità a problemi di salute mentale, e in particolare a patologie correlate all'ansia".
© Bernd Vogel/Corbisln particolare il nuovo studio ha messo in evidenza che i bambini che hanno subito una documentata esposizione a violenze domestiche, nelle scansioni effettuate con risonanza magnetica funzionale mostrano una risposta atipica a volti arrabbiati o tristi. Quando viene presentato un volto arrabbiato, i bambini con una storia di abusi sperimentano un'intensa attività nell'insula anteriore e nell'amigdala, regioni coinvolte nella rilevazione delle minacce e nell'anticipazione del dolore. McCrory sottolinea che il cambiamento osservato in questo studio non riflette danni al cervello, ma modelli funzionali di adattamento a un ambiente ricco di stimoli pericolosi. 
Risultati ancora più drastici emergono però dal secondo studio, che ha esaminato 42 soggetti adolescenti abusati o trascurati e rilevato, grazie a scansioni di risonanza magnetica strutturale, nella corteccia prefrontale, nello striato, nell'amigdala ma anche nella corteccia associativa sensoriale. Anche se i soggetti non soffrivano di alcun disturbo psichiatrico diagnosticato, ha detto Hilary Blumberg, dello Yale Child Study Center, "ci troviamo di fronte ad adolescenti che pur non manifestando alcuna malattia diagnosticabile, mostrano ancora segni fisici del maltrattamento. Questo potrebbe contribuire a spiegare la loro difficoltà nelle prestazioni scolastiche e l'aumento della loro vulnerabilità alla depressione e a difficoltà comportamentali..."

venerdì 16 agosto 2013

Cresciamo tutti nelle mani feminili!

... ma continuiamo ad acusare gli uomini per tutto il male di questo mondo.
Gli uomini sono violenti con le donne, perche' le madri ed altre donne sono state violente con loro una volta quando loro erano piccoli.
Mi potete presentare i vostri calcoli diversi, con chi siamo cresciuti, da chi, per la prima volta nella nostra vita, abbiamo subito ed imparato la violenza ?

Il mio  calcolo semplice e logico e' seguente:
  • 9 mesi nel grembo materno
  • i primi mesi ed anni di vita si passa con la madre, aiutata e sostenuta da altre donne: propria madre, suocera, sorella, cognata, cugina, amica o tata.
  • poi se deve ritornare al lavoro fuori casa le stesse donne si occupano del suo figlio/la figlia.
  • poi abbiamo asilo nido e scuola materna
  • poi scuola elementare e le medie.
Quanti uomini lavorano in quelle istituzioni? Quanti uomini aiutavano le donne a crescere i figli nel passato e quanti lo fanno oggi?

lunedì 12 agosto 2013

Triste verita' sulle madri.

.."Ci hanno riempito la testa con l’immagine indistruttibile ed indiscutibile dell’amore materno. Ci hanno propinato come unica certezza affettiva, nella vita, l’amore materno. 
Ci hanno convinto che l’unico vero affetto che non tradisce e non abbandona mai è quello dell’amore materno. L’arresto della madre del piccolo Samuele, se venisse confermata la sua colpevolezza, sarebbe solo l’ultimo di tanti avvenimenti che smascherano questa teoria, questa pia illusione in cui l’uomo-bambino ha avuto ed ha bisogno di credere. Non c’è dubbio che certi gesti si compiono in condizioni di salute mentale, in genere, alterata, ma vi sono anche madri che abbandonano i propri figli nei cassonetti, accettiamo anche per loro una salute precaria, ma allora questo amore materno non è così assoluto e al di sopra di tutto. 
E’ bene che uomini e donne si confrontino su questo tema, per maturare, crescere ed avere un rapporto adulto tra di loro. Se il padre è stato troppo assente negli ultimi decenni, la madre è stata troppo onnipotente nel considerarsi unica portatrice di un amore unico, e ciò non è vero. 
Quando la madre si convince di doversi immolare in nome di questo amore assoluto, si danneggia e finirà per odiare il figlio, anche se può non esserne cosciente, il quale diventa colui che le impedisce di vivere la sua vita. Sarebbe liberatorio per le madri riconoscere che questo decantato amore in realtà non esiste nei modi in cui è stato descritto, tutti noi dobbiamo accettare questa realtà per uscire dalla dimensione della Grande Madre castrante, rappresentata nell’antichità dalla dea Cibele. 
Questo percorso è importante per la donna perché le permette di incontrare l’uomo sulla base di un amore maturo senza volontà di dominio, per l’uomo perché così incontra la propria identità maschile, evitando la castrazione simbolica, ed imparando a non santificare o demonizzare la donna bensì ad amarla come un essere umano. 
Ma non è facile. Vedo molte resistenze nei miei pazienti, uomini e donne, a riconoscere che la propria madre non è stata come lei si descrive o come loro l’hanno voluta immaginare. “ I bambini sono grati all’adulto che legge loro storie di streghe “, scrive Robert Bly, “ dimostrando loro che non sono pazzi quando vedono che la propria madre, considerata da tutti amorevole, a volte ha una faccia da strega, e ogni bambino sa di essere troppo piccolo per poterci fare qualcosa”. 
L’amore materno e quello paterno sono realtà che esistono solo se esistono realmente, non sono scontati, e rappresentano comunque espressione di esseri umani che, in quanto tali, sbagliano, non sono perfetti e hanno i loro problemi. Volere a tutti i costi imporre un’immagine angelica della madre è molto pericoloso; la madre spesso non vede i bisogni reali del bambino ma chiede al bambino di soddisfare i suoi:” devi andare bene a scuola, devi mangiare, devi essere buono, devi riconoscere che quello che faccio è per il tuo bene etc.etc.” 
Ciononostante viene sempre data l’immagine della madre che ama di un amore infinito ed eterno, qualunque cosa faccia il figlio. Ma questa è un’illusione creata per rivestire di felicità l’eterna paura dei bambini di non essere amati. Mi auguro che questo mito illusorio possa essere trasformato in qualcosa di più aderente alla realtà umana e non ai sogni.  
Mi auguro che la figura della madre sia vista nella sua realtà e non come un emblema intoccabile e sacro, ne vediamo i danni nei rapporti tra uomo e donna. 
Siamo profondamente addolorati per i tanti bambini che sono stati traditi proprio da quel tipo di amore materno, in cui li avevano fatti credere..."   
Dott. MARCO LOMBARDOZZI | LOMBARDOZZI.IT

La pedofilia rosa - PARTE II.

..."Le pedofile, statisticamente sono piu rare degli uomini: secondo stime approssimative, che si rifanno ai soli dati ufficialmente pervenuti alla magistratura o ai servizi sociali, solo il 5-7% degli abusi é stato perpetrato da una donna. Se però andiamo a vedere le storie personali dei pedofili, scopriamo che il
78% dei maschi pedofili riferisce di avere alle spalle storie di abuso agite da figure femminili e in particolare da madri. (L. Petrone, M. Troiano, 2005). Questo dato, ci fa intuire che dietro le statistiche si cela una realtà ben diversa da quella ufficiale. - dal sito sopra centro documentazione violenza donna..."


La pedofilia rosa - PARTE I.

“La pedofilia è anche donna”. Una frase questa, che scuote le nostre sicurezze più profonde lasciandoci perplessi e attoniti, quasi sbalorditi ed increduli; forse perché al termine “pedofilo” si associa automaticamente la figura di un uomo. In realtà la pedofilia riguarda sia uomini che donne: in Italia, su cento adulti che abusano di bambini, cinque sono donne.

La pedofilia al femminile, come quella maschile, può celarsi all’interno delle mura domestiche o “sfamarsi” all’esterno.

Ma allora perché non se ne parla?

Su questo argomento se ne sa davvero poco e poco è stato scritto in merito: è un tipo di abuso poco studiato e conosciuto. Parlare di donne pedofile non risulta né comune né semplice: è come se questo argomento fosse avvolto da una corazza protettiva costruita, prima fra tutti, dalla società e poi da noi stessi.

Esistono, infatti, delle potenti “barriere” nelle coscienze di ciascuno di noi che ostacolano e impediscono il riconoscimento della donna come una potenziale e probabile abusante di bambini. Accostarsi a questa tematica non è molto semplice poiché i dati, di fatto, ci portano a dover ammettere la possibilità che proprio coloro che dovrebbero essere portatrici del rassicurante istinto materno (e quindi difendere, curare e amare la propria prole) si rendano autrici di abuso su minori.

Questa “negazione collettiva” è rinforzata dalla presenza di stereotipi che caratterizzano tutte le culture e le società: alla donna continua ad essere attribuito il ruolo del più “debole” attribuendole maggiore sensibilità, orientamento verso funzioni di cura e accudimento, marcata attenzione verso l’affettività e la tenerezza. In alcuni casi, qualora l’abuso da parte di una donna dovesse uscire allo scoperto, esso gode di una valutazione basata sulla credenza che una madre, che ha il compito di proteggere, stia semplicemente prolungando, forse in maniera insolita, ma non colpevole, il suo precedente ruolo protettivo.

Cause scatenanti la pedofilia femminile possono essere la separazione, l'abbandono, la perdita o un’esperienza di abuso: tutti eventi che sono stati vissuti in modo traumatico e che, soprattutto, non sono stati elaborati e quindi risolti. Una delle conseguenze più importanti di un trauma non risolto è, in realtà, la coazione a ripeterlo.

E’ notevolmente difficile tracciare un quadro esaustivo della pedofilia al femminile, ma si potrebbe iniziare, cercando di fare una prima distinzione tra pedofilia femminile intra-familiare e pedofilia femminile che si manifesta al di fuori delle mura domestiche. Quest’ultima è comparsa, all’incirca, intorno agli anni ’70 quando donne americane e canadesi, per lo più divorziate e vedove, favorite dall'emancipazione economica, hanno iniziato a recarsi verso spiagge lontane alla conquista, soprattutto, dei "beach boys", ma anche delle "beach girls" che potevano farle sentire “regine per una notte” con soli 100 dollari. La pedofilia femminile intra-familiare invece, che si nutre di segreti, rapporti pericolosi, sentimenti di amore e odio, è molto più difficile da identificare e scoprire perché celata spesso dietro gesti di accudimento abituali.

Nell'anamnesi di pazienti maschi, molto spesso emergono madri che continuano a fare il bagno a figli adolescenti o che spingono, in assenza del padre, il figlio ormai adulto a dormire nel letto matrimoniale.

Nel volume “E se l’orco fosse lei”, Loredana Petrone e Marco Troiano, indicano sei tipologie di pedofilia al femminile:

•La pedofila latente - La donna nutre una morbosa attrazione nei confronti dei bambini, ha fantasie erotiche ma non arriva ad agire. Questo perchè, pur avvertendo sin dall’adolescenza la propria attitudine morbosa, le norme morali che le sono state inculcate la rendono consapevole del fatto che le sue pulsioni non sono socialmente accettabili e per questo motivo le nasconde.

•La pedofila occasionale - La donna, pur non avendo pesanti distorsioni psicologiche, in situazioni particolari, come ad esempio nel corso di viaggi all’estero, soprattutto in Paesi con un forte tasso di turismo sessuale (come Cuba o la Thailandia), si lascia andare ad esperienze sessuali trasgressive. Si tratta, in genere, di donne di età compresa tra i 40 e i 50 anni, con un livello socio-culturale medio-alto, single o divorziate.

•La pedofila immatura - La donna non è mai riuscita a sviluppare normali capacità di rapporto interpersonale con coetanei, manca di una sufficiente maturità nella sfera affettiva ed emotiva e pertanto rivolge le sue attenzioni al bambino, dal quale non si sente minacciata. Questo tipo di pedofila, di solito, non ha comportamenti aggressivi ma di tipo seduttivo e passivo.

•La pedofila regressiva - La donna, ad un certo punto della sua vita, inizia ad avvertire un senso di inadeguatezza a convivere con gli stress quotidiani, e questo la porta a regredire nella fase infantile, iniziando così a rivolgere il suo interesse sessuale verso i bambini, sentendosi essa stessa bambina.

•La pedofila sadico-aggressiva - La donna manifesta spesso un comportamento schivo e antisociale, trae piacere nel provocare il dolore e, alle volte, la morte della sue piccole vittime. Alla base di questo comportamento distruttivo c’è sempre un background di aggressività, frustrazione ed impotenza, un sentimento di svalutazione di sè e degli altri.

•La pedofila omosex - La donna trasferisce su una bambina l’amore che non ha ricevuto dalla mamma. Si identifica con la piccola, vittima delle sue attenzioni, e vede nella bimba ciò che lei stessa era alla sua età ed attraverso l’abuso, non necessariamente invasivo, riesce a colmare le carenze affettive subite.
Questa breve trattazione non è nata con l’intento di voler essere esaustiva e far luce sul fenomeno tanto complesso e poco studiato della pedofilia al femminile. Ma il primo passo per riuscir ad illuminare un fenomeno altrimenti sotterrato e tenuto nascosto perché troppo orrendo per essere accettato dalle nostre coscienze è quello di iniziare a scrivere della sua esistenza. Solo così si può pian piano acquistare consapevolezza che esistono tali orrori altrimenti impensati ed è proprio con questa consapevolezza che è possibile accorgersi che in una famiglia, o in un bambino, c’è qualcosa di strano.

Chi conosce Alice Miller alle universita'?

Alice Miller? No grazie. Di Andrea Vitale

.."Se digitate il nome Alice Miller nella casella “trova” della facoltà di Psicologia nelle diverse università italiane, avrete sempre la stessa risposta: nessun risultato.

Nel complicato mondo della psicologia, la spiegazione del male ha noccioli talvolta bizzarri e spesso contrapposti. Freud ha detto che il male dell’anima dipende dal fatto che i bambini – maschi – vogliono possedere sessualmente la madre ma che si scontrano contro il padre e la sua implicita minaccia di castrazione, ragion per cui cadono nel conflitto tra possedere e rinunciare, e solo se riescono a far propria questa seconda scelta si liberano della nevrosi potendo infine crescere sani. Una tesi che impegna quattro righe di testo per essere esposta e che ha delle indubbie contraddizioni, come quella di valere per i maschi e non per le femmine, ma anche di valere se il padre non è ostile e non minaccia evirazione, oppure se questi maschi non hanno un padre, essendo figli di madri vedove o separate o prive di compagno, o ancora, seppure in casi poco frequenti, se vengono fatti oggetto di abusi sessuali da parte della madre...
Una figlia uccide sua madre.
Cara Alice,

ho tradotto in polacco alcune pagine (una storia di una ragazza di 18 anni la quale ha ucciso sua madre, ci sono altre simili storie dei pazienti di Maria Rita Parsi) dal libro di Maria Rita Parsi Cuore di mostro perché voglio che questo libro venga pubblicato qui in Polonia, forse ti ricordi ancora il polacco.

AM: Sono stata profondamente toccata dalla storia che mi hai mandato, ti ringrazio di averlo fatto. Temo che la madre che è stata uccisa da sua figlia non è una grande eccezione, ci sono molte donne che tengono il segreto dei maltrattamenti subiti nella loro infanzia a costo di tanti loro bambini, distruggono le loro vite senza pensarci due volte cosi non devono ricordare le torture alle quali sono sopravvissute loro stesse. Ciò che è davvero un'eccezione in questa storia è la descrizione precisa del carattere diabolico di questa donna che la figlia qui presenta. La maggior parte dei figli non e’ in grado di VEDERE la madre in questo modo cosi chiaro. Per questo motivo puoi mandarci la versione italiana di questo testo, se vuoi.

Maria Rita Parsi sulla violenza sugli uomini.